martedì 28 ottobre 2008

La Biomassa in Italia

Ogni anno l'Italia produce 17 milioni di tonnellate di residui agro-forestali, montagne di rimasugli che potrebbero essere utilizzati come biomasse, combustibile pulito ed economico.Purtroppo il nostro paese è fermo ad una produzione di biomasse di 2-3 milioni di tonnellate,circa la metà della media dei paesi industrializzati.Questa risorsa rappresenta quindi l’equivalente di un pozzo di petrolio non sfruttato.

Frasche, paglie, ramaglie, potature di alberi da frutta, noccioli, gusci, vinacce. Ma anche scarti di lavorazione delle olive, di produzione del legno nelle segherie, di coltivazioni erbacee: tutti questi prodotti organici - residui di attività agro-forestali - finiscono sotto il nome di "biomasse" e possiedono un potere calorifico pari circa ad un terzo di quello del petrolio. Con la differenza che la loro disponibilità in natura è decisamente più ampia di quella dei combustibili fossili. Il loro sfruttamento permette di utilizzare materiali che sarebbero destinati alla distruzione: una fonte "rinnovabile", dunque, dai molteplici valori ecologici.
Utilizzare le biomasse per produrre energia non contribuisce all'aumento dell'effetto serra, dato che la stessa quantità di biossido di carbonio fornita durante la combustione viene riassorbita durante il processo di crescita della biomassa stessa mediante processo fotosintetico. In tale ottica, quindi, aumentare la quota di energia prodotta mediante l'uso delle biomasse, piuttosto che con combustibili fossili, può contribuire alla riduzione del CO² emesso in atmosfera.

È grazie ad una serie di processi di conversione biochimica (la reazione è dovuta al contributo di enzimi, funghi e microrganismi) che si ricava energia dalla biomassa. Quest'ultima rappresenta la forma più sofisticata di accumulo dell'energia solare, energia che consente alle piante di convertire,durante la loro crescita,il biossido di carbonio in materia organica, tramite il processo di fotosintesi. La biomassa utilizzabile ai fini energetici comprende quindi tutti quei materiali organici che possono essere utilizzati direttamente come combustibili, oppure trasformati in combustibili solidi, liquidi o gassosi.

Lo sfruttamento a fini energetici delle biomasse può assumere un ruolo strategico,contribuendo ad uno sviluppo sostenibile ed equilibrato del pianeta.Un impiego diffuso delle biomasse può comportare notevoli ricadute a livello economico, ambientale ed occupazionale, in quanto esse possono garantire:
· la valorizzazione di residui agroindustriali
· nuove opportunità di sviluppo per zone marginali e riduzione di
surplus agricoli con sostituzione di colture tradizionali con colture energetiche
· la possibilità di sviluppo di nuove iniziative industriali
· un contributo nullo all'incremento del tasso di CO² in atmosfera
· l'autonomia energetica locale di aziende agricole o di lavorazioni del legno.

Nell'ottica della diversificazione delle fonti rinnovabili, inoltre, lo sfruttamento a fini energetici delle biomasse rappresenta - in particolare per l'Italia - un importante giacimento energetico potenziale che potrebbe permettere di ridurre la vulnerabilità nell'approvvigionamento delle risorse energetiche e limitare l'importazione di energia elettrica.

Fonte: http://csaslirelli.scuole.piemonte.it

1 commento:

romolotiranti ha detto...

troppo interessante !! ti aspetto ancora da me nel mio forum !! grazie !! ciao !!